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Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Umbria

Lo Studio-laboratorio Moretti Caselli di Perugia e il suo archivio

Lo Studio-laboratorio Moretti Caselli, tutt’ora in attività, con sede in via Fatebenefratelli a Perugia, nasce con Francesco Moretti (1833-1917), pittore, restauratore e realizzatore di vetrate artistiche, che frequentò l’Accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia dove ebbe come professori importanti personaggi del mondo artistico. È possibile studiare e ricostruire l’attività dello Studio-laboratorio, in tutta la sua particolarità, grazie al prezioso archivio custodito nella sede nel quale vi si trova, tra l’altro, un patrimonio eccezionale per la quantità di fonti figurative presenti.

Quante volte pensando agli archivi non ci siamo soffermati su quali e quanti siano i tipi di documenti che ci raccontano la storia, sicuramente poche. Questo è uno di quei casi in quanto vi sono, schizzi, disegni, fotografie, stampe, relazioni, perizie tecniche, documenti contabili e lettere che ci danno la sensazione di vivere il passato nel presente.

L’archivio è stato riordinato, sotto la direzione della allora Soprintendenza archivistica per l’Umbria, per gli atti a partire dal 1843 fino al 1983 per un totale di 754 unità e il 19 dicembre 1998 dichiarato, dalla stessa Soprintendenza, di notevole interesse storico; conserva sia carte personali di Francesco Moretti sia quelle prodotte dallo Studio-laboratorio.

Le serie archivistiche della documentazione, di seguito descritte, fanno meglio comprendere l’attività di questo Studio-laboratorio: Carte personali di Francesco Moretti; Pittura a fuoco su vetro con atti sui restauri, sui lavori seguiti e lavori non eseguiti; Lettere che riguardano sia l’attività professionale sia la vita privata; Manifattura di vetri incisi a disegno, con carte relative alla tecnica dell’incisione a smeriglio; Disegni e stampe dove prevale la tipologia dei disegni utilizzati per il taglio e la trafilatura del vetro, disegni delle opere a grandezza reale, spolveri, lucidi e calco della trafila usato nei restauri; Fotografie di soggetti vari, Contabilità e Miscellanea. (Link SIUSA).

L’attività dello Studio-laboratorio inizia, nel 1859-1860, quando Moretti lavorava con il suo maestro Silvestro Valeri (1814-1902) alle decorazioni pittoriche del presbiterio della cattedrale di Todi e conobbe Giuseppe Francisci (1817-1859) studioso dell’arte della pittura su vetro. Con Francisci e con il pittore Eliseo Fattorini (1830-1887), anche lui allievo di Silvestro Valeri presso l'Accademia di Perugia, realizzò due vetrate per il duomo tuderte.

Con il lungo e impegnativo lavoro di restauro della grande vetrata del 1411, alta 23 metri e larga 8,5, della chiesa di San Domenico di Perugia, incarico dato al Moretti dal Comune di Perugia nel 1861, egli ebbe modo di approfondire le sue ricerche sulla tecnica delle vetrate artistiche, tecnica che dai fasti del Medioevo era andata scemando. Il Moretti perfezionò, inoltre, anche i colori da utilizzare per le sue opere e fece dell’arte della pittura a fuoco su vetro una concreta sfida a quella pittorica come si evidenzia nella realizzazione, nel 1881, della vetrata raffigurante la regina Margherita di Savoia dove vi è un attento studio nel congiungere i vetri affinché tali giunzioni non interferissero con la visione del ritratto e per l’utilizzo di tinte speciali e finissime sfumature; da notare il singolare uso di due diversi toni del bianco uno per i brillanti e uno per le perle indossati dalla Regina.

All’attività di restauratore, più volte intrapresa, e a quella di produttore di numerose vetrate artistiche si debbono aggiungere i tanti incarichi tra cui fu: componente delle Commissioni preposte alla tutela dei beni artistici umbri con Mariano Guardabassi (1823-1880) e Luigi Carattoli (1825-1894) delle cui attività si conservano carte presso l’archivio storico collocato nella biblioteca della Galleria Nazionale dell’Umbria; insegnante di disegno e pittura presso l’Accademia di Perugia di cui in seguito divenne anche direttore; direttore della Pinacoteca comunale, dove curò la sistemazione museale del ricchissimo patrimonio storico artistico municipale e il trasferimento, avvenuto nel 1879, delle collezioni artistiche dal monastero olivetano di Montemorcino ai locali di Palazzo dei Priori e venne nominato Ispettore alle antichità e belle arti dal Ministro della pubblica istruzione.

Al lavoro del Laboratorio si unì il nipote Lodovico Caselli (1859-1922) che dopo il 1898 firmerà con lo zio la loro produzione. Di tutte le opere di Lodovico non si può non ricordare la grande vetrata raffigurante il Martirio di San Lorenzo posta sulla facciata della cattedrale di San Lorenzo di Perugia. Anche Lodovico ebbe numerosi e prestigiosi incarichi pubblici fu, tra l’altro, direttore dell’Accademia di belle arti di Perugia dove era già stato insegnante di disegno e pittura e direttore della Pinacoteca comunale. Alla sua morte il Laboratorio ha la sua continuità con le figlie Rosa (1896-1989) e Cecilia (1905-1996), che si erano formate studiando anch’esse presso l’Accademia; crearono lavori unici come la grande vetrata, che riproduce L’Ultima cena di Leonardo da Vinci, eseguita per il cimitero di Glendale in California e di una copia che tutt’ora si trova a San Sepolcro al “Museo Bernardini-Fatti della vetrata antica”.

Oltre alle opere e ai restauri già citati ve ne sono molti altri di grande bellezza e di notevole interesse realizzati grazie all’attività del Laboratorio.

A oggi il Laboratorio vede impegnate altre figure femminili che sono Anna Matilde Falsettini e le sue figlie Maddalena ed Elisabetta Forenza come eredi dirette di questa attività.

L’operato dello Studio-laboratorio, che collega la tradizione all’innovazione, è incentrato sulla continuità di produzione e di azione culturale e formativa in un luogo che nel frattempo si è in parte trasformato anche in museo; attraverso visite guidate nella sede, che ha mantenuto le forme architettoniche e i decori originali, si può vedere il percorso della produzione delle vetrate, osservare gli oggetti usati legati all’esecuzione dei lavori, i colori, il forno, i cartoni anche di grande formato, le vetrate, i quadri, i calchi in gesso e tanto altro.

Nella sede è conservata anche una importante biblioteca dichiarata di eccezionale interesse culturale, nel 2018, dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica per l’Umbria e per le Marche; vi sono testi che si riferiscono all’attività del Laboratorio, alla storia locale e alla storia dell’arte.

Lo Studio-laboratorio che continua la sua attività in un’epoca che è più rivolta alla serialità che alla produzione artistica ancora oggi rappresenta una esperienza unica che raccoglie il passato trasformandolo in un avvincente e interessante presente.

Va ricordato che nel 2001 è stata realizzata una mostra, allestita presso la Rocca Paolina, con la quale sono stati illustrati, oltre all’attività del Laboratorio, anche il restauro di importanti cartoni di grandi dimensioni della vetrata raffigurante L’Ultima Cena e delle vetrate realizzate per la basilica del Santuario di Loreto, del tondo del Martirio di San Lorenzo della cattedrale di San Lorenzo di Perugia, di vetrate per il duomo di Orvieto e di quella de L’Incoronazione della Vergine conservata presso il Laboratorio. I restauri sono stati effettuati sotto la direzione del Servizio di conservazione e restauro della Soprintendenza archivistica per l’Umbria in collaborazione con l’allora Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro di Roma. La mostra e il relativo catalogo dal titolo La carta, il fuoco, il vetro. Lo Studio-laboratorio Moretti-Caselli di Perugia attraverso i documenti, i disegni e le vetrate artistiche furono realizzati in collaborazione da: Soprintendenza archivistica per l’Umbria, Regione Umbria, Centro espositivo della Rocca Paolina e Provincia di Perugia.

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Ultimo aggiornamento: 09/03/2023